Interventi Mario Bortoletto e Paolo Tanga

Vi aspettiamo le sere del 30 e 31 Maggio presso la sala polivalente del Comune di Vigonovo alle 20:30.
Cesare Ceccangeli e il prof. Ivano Spano presentano idee per una nuova gestione del municipio.

Ospiti d’onore:
Mario Bortoletto
, imprenditore edile, autore del libro “Contro gli abusi delle banche”.
Paolo Tanga, già direttore della Banca d’Italia, parlerà di argomenti economici che ci riguardano in prima persona.

 

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Intervista a Cesare Ceccangeli

D. CECCANGELI, Come mai torna in politica dopo una assenza alquanto prolungata?
R. Torno in politica come al solito, per mettere a disposizione dei cittadini la mia lunga esperienza come imprenditore. Amo definirmi: “TECNICO IN PRESTITO ALLA POLITICA”

D. Con quale schieramento lei si propone?
R. Con una lista civica dalla denominazione chiara, semplice e concisa: Insieme per Vigonovo. Mi propongo senza schieramento ed in modo apartitico sfidandomi con liste di tanti piccoli o grandi partiti più o meno noti e per i quali i nostri territori, in anni di governi di destra o di sinistra, non hanno mai ricevuto le attenzioni dovute. Francamente debbo dire che io non ci credo più e che ritengo sia giunta l’ora di FARE I FATTI e non solo PAROLE come siamo stati costretti a sentire per troppo tempo.

D. Sig Ceccangeli, qualora la cittadinanza dovesse sceglierla, quali argomenti ritiene di affrontare e come?
R. POCHI CHIARI E SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI:
TERRITORIO: parola grande e che implica molti problemi attuali e futuri; a partire dalla viabilità, spesso incomprensibile, allo sviluppo del territorio e su questo punto si potrebbe incominciare con le critiche che però non servirebbero a nulla.
Affrontare i problemi del territorio vuol dire anche dare una risposta all’occupazione che oggi come mai risente di una crisi ormai troppo consolidata. (per chi volesse approfondire vedi articolo Territorio su sito come argomento specifico)

SOCIETA’: una società dove si dia spazio alle nuove generazioni, le quali dovranno essere pronte e preparate grazie ad una scuola all’altezza della situazione affinché l’inevitabile ricambio generazionale che siamo chiamati ad affrontare , possa risultare non traumatico ma logico e proficuo. (per chi volesse approfondire vedi articolo società su sito

D. quale secondo lei Sig Ceccangeli dovrebbe essere il segreto per fare fatti e non parole?
R. Fare i fatti si ma occorre anche non sbagliare e per non sbagliare il politico o il tecnico o l’industriale deve prima esaminare i problemi ascoltando chi insieme a noi deve collaborare e chi li conosce meglio perché li ha li a portata di mano tutti i giorni dell’anno. Ma guai ascoltare per poi non fare nulla; ne va di mezzo la credibilità. Ci siamo quasi abituati ad un pericoloso immobilismo che spesso unito alla burocrazia non fa altro che farci perdere tempo prezioso.

D. Si parla di ripresa; cosa ne pensa Signor Ceccangeli?
R. Ancora una volta sento dire SI PARLA. I fatti sono sotto gli occhi di tutti: Oggi si salva chi è andato in controtendenza e ha saputo creare risparmi e non ricchezza, ma anche chi ha saputo diversificare la propria attività, si salva chi con lungimiranza ha guardato a mercati oltre i confini della provincia, della regione,della nazione . Se vogliamo essere concreti e cercare soluzione al problema dell’occupazione, dobbiamo diversificare le nostre vocazioni; certamente ciò è fatica perché la versatilità non è dote naturale e di tutti. C’è però una via di scampo: due sono i filoni che a breve mostreranno ripresa: edilizia e turismo. Sappiamo che l’edilizia trascina una infinità di settori collaterali e quindi tutto ricomincerà a girare, ma non dobbiamo assolutamente trascurare il turismo perché questo muove mercati finanziari di flussi provenienti spesso dall’estero ci danno quelle risorse indispensabili per il consolidamento delle strutture.
L’Italia gode di privilegi non comuni e tutti sappiamo quanto la nostra nazione è amata per prodotti, tradizioni, cultura, territorio ecc…………………… GUAI A NOI se non saremo in grado di cogliere i momenti magici che si presenteranno; GUAI A NOI se non saremo pronti con l’accoglienza che il turista si aspetta; GUAI A NOI se il turista dovesse tornare a casa con l’immagine di una nazione non preparate. GUAI A NOI se altre nazioni anche se meno fortunate di noi dovessero essere più brave e tempestive.

D. Quale incarico si sentirebbe pronto e disposto ad assumere?
R. Il mio motto è “FARE CIO’ CHE PIACE” fare cioè quello che nella vita non da peso. Lavorare da sempre peso ma guai a chi è cosi sfortunato da essere costretto ad andare a lavorare otto ore al giorno per fare ciò che non gli da soddisfazione. Beato colui che di ore ne fa 10 o di più ma che al mattino si alza presto e con il sorriso in bocca perché va a lavorare. Per me un lavoro vale l’altro purchè io possa dedicarmi a cose che conosco e che mi sono congenite ma qualora mi fosse permesso scegliere un incarico, accetterei con piacere di dedicarmi al turismo. Mi sto impegnando da tempo a questo settore e al mattino mi sveglio molto presto.

D. Viste le sue molteplici attività e interessi, come concilierebbe il tempo da dedicare alla politica rispetto agli attuali impegni?
R. Bella domanda…….. ma la risposta è semplice: le mie attività vengono svolte da collaboratori validi e scelti per competenza e non per raccomandazioni. Le mie aziende continuano la loro attività senza che io debba dedicare grande impegno.
E’ chiaro che non posso delegare le mie attività amatoriali come dipingere e scrivere libri e poesie. Dedicarmi al turismo sul territorio sarebbe per me una terza passione ma con un vantaggio in più: poter delegare a tanti giovani volonterosi e preparati l’operatività dando loro quei suggerimenti che vengono da una esperienza fatta di valori e competenze di un vissuto ormai anche ben sperimentato.

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Per l’ambiente

IL CAVALIERE ELETTRICO CHE SFIDA LO SMOG
Storia di un imprenditore che ama l’ambiente e che sfida lo smog. Ma l’impero del petrolio ci boicotta

Storie e dossier / ECONOMIA E FINANZA – Pubblicato il 08 Set 2002
di Gianni Favarato

Le ‘fuel cell’, le celle al combustibile già utilizzate nell’industria aerospaziale. Sono alimentate a idrogeno e conferiscono al motore elettrico una resa molto elevata con un consumo bassissimo. Già oggi siamo in grado di produrre scooter e auto all’idrogeno che possono funzionare con una pallina di carburo che si può infilare in tasca o altre sostanze che contengono idrogeno. La General Motors, per esempio,

Duecentomila chilometri con un solo pieno?
«Proprio così. Per questo è difficile accettare che a regnare nel mondo sia ancora l’auto col vecchio e superato motore a scoppio che utilizza solo il 22% della benzina o del gasolio immagazzinati nel serbatoio e il resto lo disperde in calore e inquinanti tossici e nocivi che avvelenano i nostri polmoni. Il motore elettrico è un’altra cosa: ha un rendimento del 97%, è silenzioso e scarica nell’aria dell’innocuo vapore acqueo. Ma sul mercato non decolla».

Negli ultimi vent’anni la Celco profil ha organizzato decine di convegni, promozioni, gran premi, concorsi e colloqui con gli operatori del settore, i cittadini e gli amministratori.

Nulla da fare.

Un esempio: quando abbiamo battuto la Fiat alla ’12 ore’ di Padova, siamo stati convocati a Torino; la volta buona, pensavamo. Invece, dopo essersi complimentato, un dirigente del dipartimento energie alternative ci ha spiegato che il nostro motore non aveva futuro, rispedendoci a casa col consiglio di starcene buoni».

E gli enti locali?
«Fanno finta di ascoltarci, e poi niente. A Padova e Venezia, tanto per restare a casa nostra, i motori puliti non interessano».